Meteore Mondiali: Gotze, eroe solo per una sera

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In Italia, una “meteora” è quel giocatore che vive un breve periodo di gloria, prima di tornare nuovamente nell’anonimato. I Mondiali sono pieni di storie del genere, di giocatori che in qualche modo raggiunsero l’apice della loro carriera proprio in quei magici 30 giorni, una volta ogni quattro anni, quando tutto il mondo ruota intorno a un pallone.

Le meteore brillano sul palcoscenico più importante, per poi tornare subito nei ranghi, o peggio ancora sparire dal calcio che conta. Come un incantesimo che si rompe, o un sogno da cui si svegliano troppo presto.

Antonio Guarini ci porta alla scoperta delle 10 più grandi “meteore mondiali” nella storia recente della Coppa del Mondo. Alcune di loro hanno aiutato gli Azzurri a conquistare la storia, altri evocano ricordi dolorosi per i fan italiani. Ma tutte si sono guadagnate quell’affascinante status di “meteora”, avendo trovato la formula magica proprio quanto contava di più.

Non avranno vinto il Pallone d’Oro, e in alcuni casi neppure il Mondiale, ma tutte conservano un posto d’onore nella memoria di tutti gli amanti del calcio.

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4) Mario Gotze, eroe solo per una sera

Decidere una finale dei Mondiali di calcio con un gol ai supplementari. Difficile chiedere di più per un giovane calciatore di 22 anni. Questo è quello che è accaduto nel 2014 a Mario Gotze, l’uomo che ha permesso ai tedeschi di festeggiare il loro quarto titolo iridato.

Esploso nel Borussia Dortmund, Gotze era da poco passato al Bayern Monaco. Dopo quel gol tutti avrebbero scommesso su un futuro luminosissimo per il piccolo fantasista. Invece gli ultimi quattro anni sono stati una lenta discesa per Mario.

Al Bayern le cose non sono andate benissimo. Guardiola lo vedeva poco. Un giocatore come lui era di difficile collocazione nel tiki-taka del tecnico catalano. A Natale 2015 Pep annuncia il suo addio al Bayern e i tedeschi prendono Carlo Ancelotti come allenatore. Tutti si aspettano che con il nuovo tecnico Gotze torni ad essere al centro del progetto. Invece no.

Mario fa fagotto e se ne torna al Borussia Dortmund. Anche qui c’è la convinzione che una volta tornato a casa il fantasista torni ad essere l’eroe di Brasile 2014. A inizio 2017 viene sempre fermato dagli infortuni, anche da problemi legati all’alimentazione, fino a che non viene fermato definitivamente per recuperare completamente da tutti i problemi fisici. In questa stagione gioca 28 partite, segnando 2 gol. Troppo poco per convincere il c.t. tedesco Loew a convocarlo per i Mondiali di Russia.

A 26 anni Gotze avrà tutto il tempo per rifarsi, tornare grande nel Borussia Dortmund e riconquistare la maglia della nazionale tedesca. Il fatto è che quando tocchi il cielo con un dito a 22 anni, poi puoi solo scendere. Questo è quello che è accaduto a Mario Gotze. Eroe in una sera brasiliana.

Alcune creature terrestri vivono tutta la loro vita in poche ore. La carriera calcistica di Gotze è stata condensata in un attimo. Nel tiro scagliato alle spalle di Romero.

Poco? Diremmo proprio di no.

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Un istante che vale una carriera: Mario Gotze mette il pallone alle spalle di Sergio Romero nella finale del Mondiale 2014, riportando la Germania sul tetto del mondo. Chi avrebbe immaginato che la carriera del piccolo fantasista tedesco avrebbe da lì in poi preso una piega negativa?


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