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In Italia, una “meteora” è quel giocatore che vive un breve periodo di gloria, prima di tornare nuovamente nell’anonimato. I Mondiali sono pieni di storie del genere, di giocatori che in qualche modo raggiunsero l’apice della loro carriera proprio in quei magici 30 giorni, una volta ogni quattro anni, quando tutto il mondo ruota intorno a un pallone.
Le meteore brillano sul palcoscenico più importante, per poi tornare subito nei ranghi, o peggio ancora sparire dal calcio che conta. Come un incantesimo che si rompe, o un sogno da cui si svegliano troppo presto.
Antonio Guarini ci porta alla scoperta delle 10 più grandi “meteore mondiali” nella storia recente della Coppa del Mondo. Alcune di loro hanno aiutato gli Azzurri a conquistare la storia, altri evocano ricordi dolorosi per i fan italiani. Ma tutte si sono guadagnate quell’affascinante status di “meteora”, avendo trovato la formula magica proprio quanto contava di più.
Non avranno vinto il Pallone d’Oro, e in alcuni casi neppure il Mondiale, ma tutte conservano un posto d’onore nella memoria di tutti gli amanti del calcio.
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5) Oleg Salenko, una partita di ordinaria follia
Segnare 5 gol in una sola partita è certamente un’impresa. Farlo durante un Mondiale lo è ancora di più. Ancora oggi infatti è un fatto unico nella storia dei campionati del mondo di calcio. L’autore di questa fantastica cinquina fu Oleg Salenko, attaccante della Russia a Usa ’94. Accadde il 28 giugno, a Stanford.
I russi, ormai eliminati, affrontano il Camerun. Gli africani coltivano ancora qualche speranza di qualificazione. Allora il mondiale era a 24 squadre e passavano anche alcune migliori terze dei gironi eliminatori. Una di queste fu l’Italia di Arrigo Sacchi. Gli azzurri dovevano sperare che il Camerun non vincesse con più di un gol di scarto, altrimenti sarebbero stati eliminati.
Nulla di tutto questo, perché i Leoni Indomabili subirono una sonora sconfitta dalla Russia. Il grande protagonista fu Salenko. Nativo di San Pietroburgo, era reduce da stagioni non troppo brillanti al Logrones, in Spagna. L’attaccante russo segnò cinque gol, che sommati a quello realizzato con la Svezia gli permisero di essere il capocannoniere di U.S.A. ’94. Cosa non da poco, visto che Salenko precedette gente come Baggio e Romario.
Dopo quell’exploit Salenko si trasferì al Valencia, dove però non ebbe troppa fortuna. A gennaio 1995 se ne va ai Glasgow Rangers, ma anche in Scozia ha vita breve. Dal 1996 al 1998 gioca in Turchia, dove subisce un grave infortunio al ginocchio che lo costringerà a quasi due anni di stop. Giocherà poi fino al 2001, prima del ritiro dall’attività agonistica.
Quel Russia-Camerun ha reso Salenko famoso e nel mondo. Detentore di un record che neanche Pelè, Maradona, Messi o Cristiano Ronaldo hanno saputo eguagliare. C’è chi si gioca tutta la carriera in una partita. Salenko ha vissuto tutta una carriera in una partita. Ai Mondiali, sotto gli occhi di tutto il pianeta calcistico.
A volte chi si accontenta gode davvero. Per Oleg, il russo di San Pietroburgo, è stato proprio così.
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9) Stéphane Guivarc’h, il Campione del Mondo senza goal
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